Lucia Coppola - attività politica e istituzionale | ||||||||
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Comune di Trento
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Trento, 23 aprile 2013 Questi ultimi mesi, e forse anni, hanno prodotto nei cittadini italiani molta disillusione e scoramento, ma altrettanta rabbia e voglia di cambiare. La politica italiana versa in uno stato terribile, il Parlamento ha abdicato al suo ruolo, anteponendo la divisione dentro i partiti che lo compongono, il culto della personalità, le logiche disfattiste, al bene comune. I nostri politici non sono stati capaci, in quasi due mesi, di darci un governo e hanno praticamente costretto un uomo di 88 anni, il neo rieletto presidente della Repubblica Napolitano, a farsi carico di responsabilità che ben altri avrebbero dovuto assumere. Il più grande partito del centro-sinistra, il Pd, dopo essersi umiliato, nella persona di Bersani, rincorrendo il recalcitrante Movimento 5S, non ha inteso, solo perché il nome era stato fatto dai Grillini (quindi per un'assurda ripicca), fare propria la candidatura, ineccepibile, di Stefano Rodotà: uomo integro e politico capace, figura di alto profilo culturale e umano, che sicuramente si sarebbe erto a garante di tutti. E tutto questo è avvenuto dopo che sono stati distrutti in modo ignobile e con cinismo deprecabile, prima Marino e poi Prodi, che potevano piacere o non piacere ma sicuramente meritavano quantomeno un po' di rispetto. Ora qualcuno dovrà spiegare a questo paese, quali sono state le considerazioni fatte da Bersani, e da chi lo consiglia!, nel condurre politiche così incomprensibili e dissennate, che nuociono gravemente (ci vorrebbe una scritta sulle loro sedi, come avviene per le sigarette), alla salute del nostro paese e di tutto il centro-sinistra. In questo momento tragico, per fermare l'inarrestabile ascesa di Berlusconi, si dovrebbe infatti riguadagnare unità di intenti, certezza ed efficacia di programmi forti e condivisi, presentati magari prima delle elezioni e non dopo (ricordate gli otto punti di Bersani, irrisi dagli ineffabili Lombardo e Crimi?). In tutto ciò il paese soffre, le imprese chiudono in numeri tali da far accapponare la pelle, i licenziati e i cassaintegrati aumentano in modo esponenziale; soffrono la sanità e la scuola pubblica, i giovani scappano, gli anziani esodati dalla Fornero non sanno più di che vivere, le donne si caricano sulle spalle pesi immensi, fisici e psicologici; le politiche ambientali, in questo sfascio generalizzato, diventano lussi di cui più nessuno parla. E la democrazia, bene supremo, è ridotta a un'accozzaglia di politici che, arrivati a Roma con valigie e zainetti (ma la sostanza non cambia), stanno mettendo in atto una tragi-commedia ormai inguardabile, pessima persino dal punto di vista teatrale. Gongola il Berlusca che in questo disastro, tra un processo e l'altro, sfodera il suo più smagliante sorriso e si gode la disfatta. Il centro destra, come il gatto col topo, sta a guardare e si lecca i baffi; neanche nei suoi sogni più rosei poteva aspirare a un tale regalo, immeritato ma gradito. Ora sono loro “i responsabili”! Nessuno come il PD riesce a farsi male da solo, a trascinare con sé tutto e tutti, come una valanga inarrestabile. E' riuscito a bruciare in pochi mesi una preziosa rendita di posizione, 12 punti a dicembre lo separavano dal PDL!, speranze, sogni di cambiamento, la fiducia delle persone. Io non sono del PD, ma l'ho sempre guardato con molto rispetto e mi ci confronto quotidianamente nel lavoro politico; continuo però a credere nella necessità che sulla scena politica italiana vi siano anche e ancora i piccoli partiti, con le loro specificità, a pungolo e a memoria del fatto che il pensiero unico non porta da nessuna parte, che c'è bisogno anche del valore delle differenze, che l'unanimismo (ma quale, poi?) non è un valore assoluto. Noi Verdi, come altri partiti fuori dal Parlamento, bruciati nelle ultime elezioni politiche dalla pretesa autosufficienza (si è visto!) del centro-sinistra maggioritario (che non ha inteso interloquire con noi preferendo guardare in altre direzioni), pensiamo, anche alla luce di quanto sta avvenendo, che la polarizzazione, con la sua pretesa semplificazione, non ha dato risultati apprezzabili, ha tolto anzi vivacità, pensiero critico, proposte programmatiche innovative, progettualità. Anteponendo l'auto-referenzialità e il disprezzo per tutto e tutti quanti non si omologano, al bene comune, alle buone pratiche democratiche, a una politica di valori certi e di proposte puntuali e precise. Che rispondano alla domanda di cambiamento e traccino le basi per azioni politiche giuste in ogni ambito della nostra vita. Per contro, noto come il quadro politico, se possibile, si sia persino complicato e le istanze maggioritarie si siano serenamente arrese alle logiche correntizie e personalistiche. Insopportabili nel loro cinismo, crudeli per chi le subisce. Invito tutti i soggetti politici, che stanno dando questo inqualificabile spettacolo, a una sincera e veloce autocritica e a una ripartenza su basi nuove, con nuove alleanze, con più sincerità e umiltà. Nel rispetto dei nostri concittadini e della loro fatica di vivere. Ammesso e non concesso che ci siano ancora spazi e tempi per salvare qualcosa, non ne sono certissima visti i danni prodotti ... Lucia Coppola
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LUCIA COPPOLA |
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